Nuove scoperte archeologiche a Pianosa, se ne parla al Forte Inglese il 10 luglio

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Domenica 10 luglio, alle ore 18.30, al Forte Inglese di Portoferraio, si parlerà di archeologia e di nuove entusiasmanti scoperte di scavo. Dove sono avvenute queste nuove incredibili scoperte? A Pianosa, un’isola carica di suggestioni, enigmatica, dolente e contemporaneamente di grande fascino. E anche, evidentemente, un’isola in cui c’è tanto ancora ancora da scoprire. I risultati delle nuove indagini geo archeologiche saranno illustrate in una conferenza pubblica dall’archeologa Lorella Alderighi e dal geologo Luca Foresi.

A Pianosa le prime tracce di insediamenti umani risalgono al Paleolitico superiore.

I primi abitanti di Pianosa provenivano dall’Elba, lo testimoniano diversi strumenti litici in quarzo e selce provenienti dalla vicina isola e alcune ceramiche. Altri manufatti in ossidiana fanno pensare a scambi commerciali con la vicina Sardegna. Questi reperti provano l’importanza di Pianosa come punto di sosta per le navi che percorrevano le grandi rotte mediterranee.
A Pianosa ci sono anche grotte naturali utilizzate come sepolture nell’età del bronzo, probabilmente del tardo Neolitico, dove sono stati trovati corredi funebri. A Cala Giovanna, a Punta Secca, all’isolotto della Scola. Dalla loro distribuzione si pensa che gli insediamenti umani fossero di pescatori.

Sono stati trovati anche reperti etruschi.

Planasia o Pianosa viene citata nei testi classici, Varrone ci dice che l’isola apparteneva a M. Pisone, ne parla Tacito, nel V secolo viene definita ingannatrice dei naviganti. Notizie più specifiche provengono da fonti romane, che ci raccontano come Sesto Pompeo la invase con l’intento di razziarne il grano.

Pochi anni più tardi, dopo dure guerre, Sardegna, Corsica, Sicilia e Arcipelago Toscano tornano in possesso di Roma e proprio qui venne esiliato un membro della famiglia di Augusto: Agrippa. Un lungo esilio, il suo, che però non dovette essere particolarmente duro, tra battute di pesca, e tanto teatro, aspetti testimoniati dal grande scavo archeologico dei cosiddetti “Bagni di Agrippa”.

Più recentemente dai sondaggi sembra ipotizzabile la residenza di un altro patrizio romano, come evidenziato dai resti di un’altra villa romana di epoca più antica.

Più tardi, poi, sull’isola si insediò una cospicua comunità cristiana. Di questo e soprattutto delle ipotesi storiche sviluppate da importanti nuove acquisizioni archeologiche, si parerà durante la conferenza dei due studiosi. Noi vi aspettiamo!

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